Sapori di confine
Al confine dell territorio dei Colli Bolognesi con le province modenesi, si possono assaggiare altri prodotti tipici imperdibili.
Dal famoso aceto di Modena alla semisconosciuta torta vignolese
La ciliegia di Vignola è un prodotto a Indicazione geografica protetta (IGP).
Con questa denominazione si comprendono diverse varietà cerasicole fra cui, ad esempio, la Mora di Vignola (detta anche Moretta) ed il Durone nero di Vignola. La ciliegia di Vignola viene coltivata nei comuni pedemontani (dai 30 ai 950 metri s.l.m.) del bacino del fiume Panaro, tra le province di Modena e Bologna.
A Vignola il momento della fioritura viene vissuto come una ricorrenza importante e come tale si festeggia, anche con carri allegorici, manifestazioni folcroristiche e culturali.
La torta Barozzi è uno storico dolce di Vignola. Venne creata, col nome di "torta nera", alla fine del XIX secolo da Eugenio Gollini, il quale nel 1887 aveva aperto una pasticceria nel cuore della cittadina modenese[ (ancora presente).
Nel 1907, durante il quarto centenario della nascita di Jacopo Barozzi, detto "il Vignola", venne ribattezzata in "Pasta Barozzi", che divenne in seguito "Torta Barozzi".
Nel 1948 il nome della "Torta Barozzi" venne registrato come nome e marchio dal nipote dell'inventore. La ricetta originale di questo dolce storico (che consiste in una sapiente proporzione di arachidi, mandorle, cacao e caffè) rimane segreta come il suo metodo di preparazione, per quanto siano numerose le imitazioni nel territorio e non solo.
Aceto di Modena
L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM) è un condimento tradizionale della cucina emiliana prodotto con mosti cotti d'uve provenienti esclusivamente dalla province di Modena fermentati, acetificati ed in seguito invecchiati per almeno dodici anni.
Prodotto fra i più apprezzati della cucina italiana, dal 2000 è tutelato dal marchio di denominazione di origine protetta (DOP), insieme all' Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia.
Il processo di trasformazione dei mosti può avvenire solo nelle particolari condizioni ambientali e climatiche e solo nel territorio delle due provincie emiliane. Per queste ragioni non può essere ottenuto con lavorazioni industriali o su larga scala, per cui la sua la produzione è molto limitata e il prezzo piuttosto elevato.
Pur affondando le proprie radici, probabilmente, già in età romana, la sua produzione è documentata a partire dal 1046.Fu molto apprezzato nel rinascimento dagli estensi, che lo fecero conoscere all'alta aristocrazia e a numerosi regnanti.
Non è da confondersi con l'Aceto Balsamico di Modena che è invece un prodotto a a Indicazione geografica protetta (IGP) dal 2009.
Composto con differenti proporzioni di ingredienti e secondo metodi diversi, meno rigidi e più adatti alla produzione anche su scala industriale.
Tigelle per i Bolognesi tipico pane da riempire a piacimento con salumi, formaggi o il tradizionale pesto. Nel Modenese se si parla di Tigella si parla dello stampo con cui vengono realizzati questi pani che prendono qui il nome di crescentine.
Piatto nato sull'Appenino Modenese era molto diffuso tra i contadini, infatti la tigella è un cibo che potremmo definire povero mangiato al posto del pane fatto con farina, acqua e sale preparato quotidianamente e portato nei campi per il pranzo.
Vengono poi portate anche nelle province, proprio per questa loro semplicità e bontà, sopratutto nel Bolognese dove sono state rinominate da crescentine a tigelle prendendo il nome dallo strumento utilizzato per prepararle.
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Tortellini
Il Tortellino in brodo è sicuramente uno dei simboli della tradizione emiliana. Ma dove nasce? Per lungo tempo c'è stata una attesa disputa tra Bologna e Modena per la sua origine. Nel '80è stato concordato il luogo della sua nascita: Castelfranco Emilia paese sulla via Emilia che si colloca tra Bologna e Modena.
Il Tortellino ha sicuramente un origine antica in quanto si hanno sue notizie in vari documenti già nel Medioevo e poi anche nei secoli successivi. Varie sono state le ricette riportate del celebre piatto tanto che è stata identificata una ricetta ufficiale che è stata depositata dalla Dotta Confraternita del Tortellino presso la Camera di Commercio di Bologna (qui la pergamena ufficiale)
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