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Vuoi assaporare i Colli Bolognesi?
I tesori enogastronomici dei Colli Bolognesi sono un emblema di alta qualità e antiche tradizioni. Gusta la bellezza di questo territorio nei sapori dei suoi prodotti tipici. Prodotti che non mancano anche di titoli IGP e DOC.
Tartufo Bianco
L’Emilia Romagna vanta diverse varietà di tartufo.
Diverse ricette regionali sono contraddistinte proprio dal suo utilizzo ed è anche protagonista di sagre ed altri eventi enogastronomici che richiamano migliaia di persone, come l'annuale "Tartòfla" a Savigno.
Una delle più pregiate varietà di Tartufo è rappresentata proprio dal Tartufo bianco dei colli bolognesi, eletto “Re dei tartufi” sin da tempi antichi in quanto abbastanza difficile da reperire e quindi particolarmente pregiato.
Questo tubero prezioso è custodito dai boschi dell'Appennino Bolognese nelle vicinanze di comuni quali Savigno, Monte San Pietro e Castello di Serravalle, ad esempio.
Mortadella
La Mortadella di Bologna è un prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP).
E' il prodotto bolognese più conosciuto e rappresentativo tanto che in Italia e all'estero è conosciuta semplicemente come Bologna.
Testimonianze di lavorazione di carne suina in un mortaio (da cui deriva il suo nome) sono presenti già da epoca romana ma i primi scritti riguardo la sua preparazione risalgono al Medioevo.
La Mortadella è facilmente riconoscibile grazie alla sua forma cilindrica ed il suo colore rosato punteggiato dal bianco dei lardelli.
A lei è anche specificatamente dedicato un evento gastronomico annuale che si tiene a Zola Predosa: "Mortadella, please".
Vini dei Colli
La Denominazione d'Origine Controllata (DOC) Colli Bolognesi è la più articolata d'Italia ed indica una delle più importanti aree vitivinicole dell'Emilia.
Una denominazione che viene persino suddivisa in sottozone: Colli Bolognesi, Monte San Pietro e Castelli medioevali.
I vini che vi sono inclusi sono derivati principalmente dai vitigni Pignoletto, Barbera, Merlot, Cabernet Sauvignon, Riesling Italico, Pinot Bianco, Pinot Nero, Chardonnay e Sauvignon.
Mentre i principali comuni interessati dalla loro produzione sono Savigno, Castello di Serravalle, Monteveglio e Monte San Pietro.
A Monte San Pietro a inizio Settembre si tiene persino un evento dedicato alla celebrazione e degustazione del vino, la "Sagra del Vino dei Colli Bolognesi".
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Tra i più conosciuti vini dei Colli vi è certamente il Pignoletto. Un vino bianco solitamente fermo e secco, che si può trovare anche frizzante e spumante, che ha ottenuto nel 2010 la denominazione DOCG.
Questo vino è così amato da avere anche eventi a lui dedicati come l'annuale corsa di auto d'epoca "Raid del Pignoletto".
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Fra i vini rossi invece il più diffuso sono il Barbera ed il Bologna Rosso che nasce dall’unione di uve Cabernet e Sauvignon ed è perfetto per accompagnare salumi, sughi di carne e formaggi che non mancano sulle tavole dei Colli.
Saslà
L'uva nota come Saslà è prodotta dal vitigno Chasselas (dalla storpiatura del nome del vitigno deriva quello dell'uva) ed è un’uva da tavola particolarmente gustosa e raffinata e buccia molto sottile con acini sferici che arrivano ad essere quasi trasparenti.
Le sue origini sono molto antiche ma non ben definite (chi parla di zone dell'Europa, chi dell'Africa).
La sua coltivazione si diffuse sui Colli Bolognesi a partire dai primi anni del XX secolo.
Il periodo della sua decadenza cominciò negli anni '50 in favore di vitigni da vino con presentavano caratteristiche più accattivanti ed una delicatezza e complessità di lavorazione minori.
Attualmente la coltivazione di questo vitigno è mantenuta viva da piccole produzioni ed è tutelata da Slow Food.
Gnocco Fritto
Con il nome gnocco fritto si indica un prodotto tipicamente emiliano, che trova nella Valle del Samoggia una delle zone maggiormente dedicate alla sua produzione.
Nel resto della provincia di Bologna viene chiamato crescentina (nome che in altre zone emiliane, nella montagna modenese, indica invece la tigella).
In Autunno a Castello di Serravalle si tiene anche una festa a lui dedicata, la "Sagra del Gnocco Fritto", che detiene inoltre il primato della produzione del gnocco fritto più lungo del mondo.
Parmigiano Reggiano
Il Parmigiano Reggiano è uno dei più prodotti gastronomici italiani più conosciuti e imitati nel mondo.
La zona di produzione originale comprende il territorio delle provincia di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna (parte sinistra del Reno) e Mantova (parte destra del Pò).
Il Parmigiano Reggiano (nel bolognese chiamato anche semplicemente "forma" o Parmigiano) è un prodotto a Denominazione d'Origine Protetta (DOP) ed in quanto tale si produce con il latte proveniente unicamente dagli allevamenti della zona e viene lavorato in caseifici locali seguendo ancora le tradizioni di un tempo.
Miele
Il territorio dei Colli Bolognesi offre un ambiente naturale ancora intatto, ricco di varietà di fiori e alberi. Ottimo per la raccolta pollini delle api e quindi per la produzione delle diverse tipologie di mieli.
La produzione di miele può infatti fornire la fotografia di un territorio e dell’incredibile varietà paesaggistica esistente e l’Italia è l’unico Paese al mondo a vantare oltre 50 diverse tipologie di mieli.
Data, ad esempio, l'ampia presenza di alberi di castagno nei Colli Bolognesi vi è una buona presenza di mieli prodotti da quest'ultimi così come la presenza variegata e profumata di fiori porta ad ottimi Millefiori.
Le api, a rischio di scomparsa a causa di diversi fattori fra cui l'uso dei pesticidi, hanno un ruolo chiave per l'ecosistema e nel territorio di Monte San Pietro, con "Sulle Vie del Miele", un gruppo di apicoltori si impegna a farle conoscere ed apprezzare sensibilizzando sull'importanza della biodiversità e dell’educazione ambientale.
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Marrone biondo
La Valle del Lavino è storicamente caratterizzata dalla coltivazione del castagno.
Due vaste aree costituiscono il paesaggio storico dell'Appennino bolognese: si tratta dei castagneti compresi tra le pendici del Monte Vignola, ad est di Montepastore, fino ai versanti settentrionali di Monte Tramonto, nei pressi della chiesa di Monte Severo, ed i castagneti coltivati sui versanti nord-occidentali del Monte Bonzara.
Costituiscono la zona di produzione del Marrone Biondo tipico del bolognese ed in particolare del "Marrone di Montepastore", una fra le più pregiate dell'Appennino tosco-emiliano.
Molti produttori hanno mantenuto inoltre le operazioni tradizionali di coltivazione.